Mein lieber Freund Bepi hat mir und meiner Familie ein besonderes Geschenk gemacht: Ein in deutsch geschriebenen Brief der von einem Freund, einem deutschen Soldaten namens Walter, 1946 an ihn geschrieben worden.
Bepi hatte den Brief all die Jahre aufbewahrt, ohne zu wissen, was darin geschrieben war. Er hatte noch lange Zeit nach dem Krieg Angst vor den Partisanen, von denen er als Freund der Deutschen auch schon bedroht worden war. Daher hatte er nie jemandem genug vertraut, um den Brief übersetzen zu lassen. Ich möchte diesen Brief mit Ihnen teilen - um nie zu vergessen. Hier der Brief, datiert 9.1.1946: “Mein lieber Freund! Endlich komme ich dazu, auch Dir, Maria und Palmira ein paar Zeilen zu schreiben. Ich danke Euch sehr herzlich für Eure Briefe. Seit dem Tage, als ich Euch in Tregnago die Hand zum Abschied reichte, ist viel Zeit verflossen und es hat sich auch viel ereignet. Ich bin 3 Monate noch in Italien in Gefangenschaft gewesen, hatte aber keine Gelegenheit, Euch zu schreiben. Nun bin ich schon wieder über ein Jahr zu Hause, wo ich mich inzwischen verheiratet habe. Ich betreibe wieder unser altes Geschäft der Puppenfabrikation. Es ist sehr schade, dass ich Euch nicht einmal eine Puppe schicken kann. Doch wollen wir hoffen, dass bald die Zeit kommen wird, da ich wieder meine Puppen in alle Länder schicken darf. Wenn wir wieder ins Ausland reisen dürfen, werde ich Euch einmal besuchen. Wie geht es Euch übrigens? Die Not in Deutschland ist sehr gross. Man hat seine Sorgen und Mühen, um satt zu werden. Zum Rauchen haben wir auch sehr wenig. Dieses Jahr habe ich mir selbst etwas Tabak in meinem Garten gebaut, wocon ich mir Zigaretten drehe. Oft muss ich an die schönen Stunden, die ich bei Euch verlebte, zurückdenken und ich sage Euch für Eure Gastfreundschaft nochmals herzlichen Dank. Auch an den guten "vino rosso" muss ich oft denken. Hier gibt es keinen Wein und auch das Bier ist sehr schlecht, dass man es kaum trinken mag. Gibt es bei Euch schon wieder Zigaretten? Wie geht Deiner Frau? Habt Ihr schon Kinder? Ich hoffe, dass Du meinen Brief in Tregnago übersetzen lassen kannst. Ich kann leider nicht mehr so viel Italienisch, dass ich einen grossen Brief schreiben könnte. Da ist die Unterhaltung viel leichter. Wenn man sich nicht versteht, nimmt man die Hände und gibt Zeichen. Hier ist es schon sehr kalt geworden und der Winter steht vor der Tür. Es hat schon einige Male gefroren. Kohle bekommen wir auch nicht zum Heizen und das Holz ist auch sehr knapp. Es macht keine Freude mehr, zu leben und viele Menschen sagen, es ist besser zu sterben als zu leben, vor allem die, die in diesem verhassten Krieg alles verloren haben, ihre Häuser, die Angehörigen und die Heimat und das sind viele. Dies für heute, mein lieber Freund. Ich hoffe, dass auch Du mir bald wieder einmal schreiben wirst. Grüße bitte alle Bekannte, vor allem aber Maria und Palmira herzlichst von mir und sei Du selbst auf das herzlichste gegrüßt Dein Walter |
Il mio carissimo amico Bepi ha fatto un regalo particolare alla mia famiglia: una lettera scritta in tedesco nel 1946 dal suo amico Walter, un soldato tedesco.
Bepi aveva conservato questa lettera tutti questi anni senza sapere cosa ci fosse scritto, perché aveva paura, ancora tanto tempo dopo la guerra, dei partigiani dai quali era già stato minacciato, considerato amico dei tedeschi. Di conseguenza, non si era mai fidato di nessuno per farla tradurre. Voglio condividere questa lettera toccante con voi - per non dimenticare mai. Ecco la lettera, datata 9.1.1946: Mio caro amico! Finalmente ho l'occasione di scrivere qualche riga anche a te, a Maria ed a Palmira. Vi ringrazio affettuosamente per le vostre lettere. Dal giorno in cui vi ho dato la mano a Tregnago per salutarvi è passato tanto tempo e tante cose sono successe. Sono rimasto ancora 3 mesi in Italia come prigioniero di guerra, ma non ho avuto occasione per scrivervi. Ormai sono già da più di un anno a casa dove nel frattempo mi sono sposato. Ho ripreso con il nostro vecchio mestiere della fabbricazione di bambole. E' veramente un gran peccato che non posso nemmeno mandarVi una bambola. Vogliamo sperare, comunque, che prossimamente arriveranno tempi migliori permettendomi di spedire le mie bambole di nuovo in tutto il mondo. Quando ci sarà nuovamente permeso di vaiggiare all'estero verrò a trovarVi. Come state, del resto? La carestia in Germania è molto grande. La difficoltà e le preoccupazioni sono tante per riuscire a saziarsi. Anche da fumare c'è ne pochissimo. Quest'anno ho coltivato un po' di tabacco nel mio orto, con il quale mi faccio le sigarette io stesso. Tante volte devo pensare alle belle ore passate da voi e voglio ringraziarvi, ancora una volta, per la vostra ospitalità. Anche al buon "vino rosso" devo pensare spesso. Qui vino non c'è ne, e la birra è così cattiva che passa la voglia di berla. Da voi si possono già trovare le sigarette? Come sta tua moglie? Avete già dei bambini? Spero che riesci a far tradurre la mia lettera a Tregnago. Purtroppo non so più abbastanza italiano per poter scrivere una lunga lettera. una conversazione è molto più facile. Quando non ci si comprende si possono usare le mani e gesticolare. Qui ormai fa molto freddo e l'inverno è ormai davanti alle porte. Ha già gelato diverse volte. Non riusciamo ad avere del carbone e anche la legna scarseggia molto. Non c'è più gioia di vivere e tante persone dicono che è meglio di morire che vivere, innanzitutto quelli che hanno perso tutto con questa guerra odiata, le loro case, i familiari e la patria, e questi sono tanti. Questo per oggi, mio caro amico. Spero che anche tu possa scrivermi fra poco. Salutami per favore tutti i conoscenti, sopratutto però affettuosamente Maria e Palmira da parte mia e un saluto affettuosissimo dal tuo Walter |